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Intervista con Meazza

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view post Posted on 7/4/2021, 14:30
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Intervista con Meazza

Da Marzo é in radio, su tutte le piattaforme digitali e su YouTube con il videoclip, “Le parti peggiori”, il nuovo singolo di Meazza, prodotto da Ioska Versari per l’etichetta FLEBO e distribuito da Artist First. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata dall’artista…

E’ uscito un tuo brano dal titolo “Le parti peggiori” che parla di relazioni trascinanti che poi possono sfociare in un in un gioco di potere… Rapporti molto complicati quindi…
“Le Parti Peggiori” tratta un argomento importante: l'aspetto “black” dell'amore. La manipolazione, l'ego, le insicurezze e tutti quegli elementi che ci portano a condurre relazioni “tossiche”.

E’stato laborioso portare a termine questo brano?
Il brano è nato, come sempre per i miei brani, di getto. Mi sono trovato a fare i conti con questa tematica solo dopo averla trattata e, di conseguenza, a fare i conti con ciò che stavo vivendo. Questo mi ha permesso di uscirne e di vivere i miei rapporti successivi con più consapevolezza. Oggi anche grazie a questo, ho un rapporto sano e positivo con la mia compagna.

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Poesia e musica, hanno dei punti d’incontro?
A mio personale parere, direi che sono la stessa cosa.

Quanto sono importanti le esperienze dirette e quanto la fantasia quando ci si appresta a far nascere una canzone?
Per quanto riguarda il mio modo di intendere l'arte, è fondamentale vivere direttamente quello di cui parli. La fantasia gioca un ruolo importantissimo, perchè serve a trasformmare le esperienze dirette in una storia da raccontare.

Quali sono gli artisti in campo internazionale che senti più vicini al tuo mondo musicale? Gli artisti in campo internazionale che mi hanno accompagnato:
Mike Shinoda, Oasis, Johnny Cash. Ma gli artisti a cui mi sento più vicino sono italiani: De Gregori, De Andre', Guccini.

La musica è uno dei collanti tra diversi paesi del mondo. Una delle poche cose che uniscono anziché dividere…
Vero, parliamo un unico linguaggio: quello dell'anima.

Quanto conta la libertà di creare per un artista?
Direi che è la cosa più importante. Senza libertà non esiste l'arte.

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Quali pensi siano state le tappe più importanti della tua formazione musicale?
Sicuramente quando nel 2018 ho deciso di lasciare l'ufficio per dedicarmi totalmente ai miei progetti e le conseguenti firme di contratti discografici, lavoro con il mio produttore e partecipazione ad eventi importanti.

Hai sempre desiderato fare musica fin da bambino?
Assolutamente. Sono nato con questa necessità, direi, più che desiderio. Ho attraversato molte fasi artistiche fino ad oggi.

Qualcuno ha detto che suonare è come scrivere perchè bisogna farlo tutti i giorni…
Non lo so. Per me non c'è una regola. In genere scrivo quando sento la necessità di farlo e spesso la scrittura per me rappresenta una forma di auto-terapia.

Oggi come vedi il mondo musicale giovanile?
Bene. Amo qualsiasi forma di espressione e chi usa la musica per dare voce a ciò che prova merita la mia stima. La musica si è evoluta come sempre nella storia ed oggi abbiamo delle nuove correnti. In generale trovo tutto molto interessante, anche le cose più distanti da me.

Quanta importanza riveste per te il lato “live” del tuo lavoro?
Fondamentale importanza. Il contatto con il pubblico è necessario per portare avanti il nostro lavoro. Purtroppo oggi abbiamo perso il contatto con i live a causa del covid. Speriamo di tornare presto ad esibirci dal vivo.

Cosa consigliare a chi desidera entrare nel mondo della musica?
Di crederci sempre e non mollare mai. Di trovare sempre il modo di emozionarsi suonando e di fare musica per necessità e per stare bene. Tutto il resto viene di conseguenza.
 
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