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Festival Biblico: prima giornata a Vicenza mentre Verona conclude con un record

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view post Posted on 29/5/2015, 15:30
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Festival Biblico da record in riva all'Adige: sfiorate le 7mila presenze

Verona, 25 maggio 2015 – Quarta edizione da record per il Festival Biblico in riva all’Adige, con circa 7000 presenze, 10 giorni di eventi (senza contare la rosa di fuori-programma del mese di aprile), e poco più di 40 proposte di dialogo, mostre, laboratori, animazioni, musica e danze, percorsi enogastronomici e naturalistici. Per un totale di 30 location coinvolte, tra città e provincia. Bagno di folla per l’arcivescovo di Istanbul per i Cattolici Armeni della Turchia Boghos Levon Zekijan, che lo scorso 17 maggio ha officiato la Solenne Messa in rito cattolico armeno in una gremita basilica di San Zeno. Molto partecipati, poi, l’incontro con il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, approdato a Verona insieme al giornalista Gerolamo Fazzini (curatore di “In catene per Cristo. Diari di martiri cinesi, edito da EMI), come pure le proposte tra buona cucina e biodiversità, dal “Piatto Biblico” (pietanza cucinata da nove ristoranti della città con ingredienti della terra di Israele e Palestina, o traendo ispirazione da ricette bibliche), che ha registrato oltre 300 portate, all’itinerario biblico-scientifico tra “Animali e piante nella Bibbia” al parco Natura Viva di Bussolengo

Sotto il tema guida Custodire il creato, coltivare l’umano, si è svolta la serata inaugurale del 21 maggio, andata in scena al Teatro Nuovo, dal titolo “In principio...” Interazioni sulla Genesi. Una lettura scenica e musicale del Libro sulla Creazione, di matrice ecumenica (con una voce ebraica, una protestante, una cattolica), che ha sottolineato l’universalità del messaggio biblico attraverso il linguaggio universale della musica, la parola, l’arte figurativa. Uno spettacolo seguito da circa 300 persone, ideato da Alteritas -Interazioni tra popoli, che ha convinto anche il vescovo di Verona Giuseppe Zenti: «Non un libro del passato, né un libro lasciato alla sola intellettualità - ha detto -, bensì un libro che ci rivela il senso del vivere, di cui oggi abbiamo particolarmente bisogno».
Promosso dal Progetto Culturale della Diocesi di Verona e Società San Paolo, con il sostegno di Banca Popolare di Verona-Main Partner, il contributo di Fondazione Cattolica Assicurazioni, il patrocinio del Comune di Verona, la collaborazione di AGSM Energia, Fondazione G. Zanotto, di Coldiretti Verona, Società Dante Alighieri - Comitato di Verona, Movimento Cristiani Lavoratori, e altre realtà associative e imprenditoriali, il Festival si è dunque aperto a una tre giorni che ha visto il picco massimo di presenze sabato 23 maggio. Prima all’incontro nell’officina di Lino’type (dal titolo “Meet the makers”. L’arte di inventarsi un lavoro), laboratorio di stampa tipografica e 3d fondato dal giovane veronese Nicola Zago nei pressi di Castelvecchio, dove sono convogliati una cinquantina di giovani interessati a confrontarsi con le esperienze lavorative dei coetanei. Poi, nella chiesa di Sant’Eufemia, dove in collaborazione con l’associazione Rivela e Coldiretti Verona, si è tenuto un dialogo tra l’esperta d’arte suor Gloria Riva, che ha guidato il pubblico nella simbologia della Sagrada Familia di Gaudì, costante “inno al Creato”, e il consigliere nazionale di Coldiretti don Paolo Bonetti, artefice di un suggestivo ponte tra l’opera dell’uomo al servizio dell’arte, e il lavoro dell’uomo nei campi: entrambe forma di preghiera, lode e custodia dei frutti della terra e dell’umano. Molto seguiti, nel pomeriggio, l’incontro a San Fermo con la giornalista Costanza Miriano, relatrice di ‘Coltivare e custodire l’umano in famiglia’, che difronte una platea di 400 persone, composta per lo più da famiglie, ha reso la propria testimonianza sulla bellezza del matrimonio, e la conferenza-testimonianza del pellegrino Francisco Sancho (oltre 200 credenziali e 7mila km a piedi attraverso l’Europa), ospite della Biblioteca Capitolare, insieme all’archeologo francescano Eugenio Alliata, che in occasione dell’esposizione del codice bordigalese ha illustrato, tappa dopo tappa, l’antico itinerario Bordeaux-Gerusalemme (contenuto nel codice omonimo) percorso nel 333 d.C. da uno dei primi pellegrini cristiani dell’Impero Romano.

Applausi per Dante e la Bibbia, mini-lectio del biblista Gregorio Vivaldelli sull’intreccio tra Scritture e Divina Commedia, seguita dal recital dei Dantisti Veneti (che hanno tradotto un passo del poema dantesco in dialetto veneto), un evento promosso dalla Società Dante Alighieri - Comitato di Verona. Ma anche per la conferenza ‘In principio era la relazione’ lettura-interpretazione della Genesi a cura della biblista Antonella Anghinoni, dal titolo (nella Sala Paoline) che domenica ha chiuso il ciclo di conversazioni del cartellone 2015 attraendo un centinaio di uditori.
Frequenti i via vai alle numerose mostre, come quella dedicata al Sommo Poeta, dal titolo tra cui “Come gente che pensa a suo cammino. Persone e Personaggi nella Divina Commedia” (25 opere del pittore bergamasco Angelo Celsi, illustrative della Divina Commedia, commissionate dalla Fondazione Credito Bergamasco nell’anno delle celebrazioni dantesche) e la mostra dei rilievi artistici e architettonici effettuati dalle classi del liceo artistico di Verona Nani-Boccioni all’interno della chiesa di San Siro e Libera - Teatro Romano. Oltre 200 i cittadini e “pellegrini” che, nonostante il maltempo, hanno invece preso parte alla Verona Minor Hierusalem (quest’anno declinata anche per i bambini, nella MINI Minor Hierusalem)

Apprezzata, l’originalità delle danze ebraiche in piazza Erbe (nell’evento Terra e cielo), e la rievocazione storica multimediale ‘San Procolo si presenta...oggi’, interpretata dall’attore veronese Diego Facciotti in un cortometraggio proiettato nell’omonima chiesetta, visto da oltre 1000 passanti. E ancora, la preghiera interreligiosa svoltasi nella Sala dei Vescovi con l’Imam di Verona (Pace per l’Umano, pace per il Creato).
Entusiasti della collaborazione con il Festival veronese, e sollecitati dalla grande risposta dei clienti, alcuni ristoratori aderenti al Piatto Biblico, hanno addirittura deciso di mantenere la propria creazione culinaria nel menù, ancora per qualche settimana. Tra questi: Santa Felicita ed Emanuel Cafè.

Preludendo all’attesa ’enciclica del Papa sul dono del Creato e la sua custodia, questa edizione del Festival Biblico ha anticipato la riflessione sull’attuale rapporto tra l’uomo e il creato», spiega mons. Giancarlo Grandis, vicario episcopale alla Cultura e responsabile del Festival veronese. «La scoperta della tecnica, da un lato ha aiutato l’uomo nello sviluppo delle società, ma dall’altro ha ridotto il rapporto con la natura a un a rapporto dispotico, inducendo quest’ultima a rivoltarsi contro l’umano. Solo tornando a un rapporto dialogico la natura tornerà ad esserci amica».
Un messaggio, un auspicio, impegno, che ha pervaso l’intera proposta della rassegna biblica in terra scaligera, dove il dialogo con la natura e la valorizzazione della terra e del territorio, ha prodotto eco «attraverso i cinque bellissimi strumenti con cui l’uomo si rapporto alla terra - ha aggiunto Grandis -, e cioè i cinque sensi, per i quali abbiamo ideato un festival da gustare, da vedere, da ascoltare».

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