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Elettronoir – E che non se ne parli più

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view post Posted on 7/12/2014, 11:15
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Elettronoir – E che non se ne parli più

Terzo, ed ultimo capitolo della trilogia "Tutta Colpa Vostra!". “E che non se ne parli più” è un "concept" di storie di ragazzi di vita e, come nei dischi precedenti "Dal Fronte Dei Colpevoli" e "Non Un Passo Indietro", anche questo album è ragionato come se fosse un romanzo o un film, dove ogni canzone è (anche)un episodio, un personaggio, un evento, ed i brani strumentali ne costituiscono una colonna sonora.

Il titolo del disco nasce da alcune righe di "Viaggio al termine della notte" di Celine: "Lontano, il rimorchiatore ha fischiato; il suo richiamo ha passato il ponte, ancora un'arcata, un'altra, la chiusa, un altro ponte, lontano, più lontano... Chiamava a sé tutte le chiatte del fiume, tutte, e la città intera, e il cielo e la campagna, e noi, tutto si portava via, anche la Senna, tutto, e che non se ne parli più". A differenza però dello scrittore francese, il nostro lavoro è pensato come una fine sospesa, un atto conclusivo in dissolvenza, e non nichilista, tetro e definitivo. E' un "concept" di storie di ragazzi di vita e, come nei dischi precedenti "Dal Fronte Dei Colpevoli" e "Non Un Passo Indietro", anche questo album è ragionato come se fosse un romanzo o un film, dove ogni canzone è (anche) un episodio, un personaggio, un evento, ed i brani strumentali ne costituiscono una colonna sonora.

Fonte d'ispirazione furono i tre romanzi della "trilogia di Marsiglia" di Jean Claude Izzo (uno dei protagonisti si chiama Fabio, come Fabio Montale protagonista dei libri dello scrittore marsigliese). Ci sono poi tre piani di lettura ed iterazione, ragionati per il grado di attenzione di chi si dedicherà all'ascolto: il primo livello è la superficie, la pelle che parla la lingua diretta del pop. E' un disco medio tempo, ruvido, denso e passionale; il secondo livello è narrativo, si trovano i riferimenti esterni, e si ripercorre un'interpretazione -ELETTRONOIR- del cantautorato nostrano più classico e della new wave "colta", affiancati ad un'elettronica che scandisce e sottolinea i tempi di narrazione, sia letteraria che musicale; il terzo è quello della storia narrata nel suo insieme, con i protagonisti delle vicende che s'intrecciano, sullo sfondo di Napoli, nel periodo che va dal 9 dicembre 1977 all'11 luglio 1982, e con le ns suggestioni musicali. (leggasi al riguardo la sinossi della storia, dalla seconda di copertina allegata; per sinossi precedenti: www.elettronoir.net).

Anche in questo lavoro la narrazione si muove e spazia in molti luoghi: Rio De Janeiro, Algeri, Kinshasa, Berlino, la Zona di Tarkoskj (il "non luogo di ogni paura, l'ignoto"), e sempre Napoli, presente sullo sfondo, percorsa dalla prospettiva della strada (dalla cella del carcere di Secondigliano agli stabilimenti del petrolchimico, dal Pallonetto di Santa Lucia ai fitti binari dimenticati della stazione ferroviaria più antica del mondo...). Nella canzone "Intervallo", si gioca con il linguaggio didascalico del vecchio "intervallo" della R.A.I. Invece di raccontare luoghi attraverso chiese, colline, prati, greggi e ponti, si crea una "mappatura" degli eventi salienti della storia italiana dal dopoguerra ai primi anni 80, una serie di didascalie topografiche per eventi tristemente famosi e mai nominati nel testo. Si ricorre anche qui al "tirare dentro" alla ns storia personaggi di quell'epoca, artisti di controcultura e di rottura. Se "Dal Fronte dei Colpevoli" vedeva la presenza di Truffaut, Volontè, Petri e Sergio Leone, se in "Non un passo indietro" arieggiava la voce e l'opera di Pasolini, in "e che non se ne parli più" abbiamo scelto la presenza di Mohamed Alì, la voce di Nando Martellini che evoca "Il" presidente Pertini, ma soprattutto di Andrej Tarkovskij, ultimo grande regista e cineasta sovietico (che girava i suoi film anche fra la Vald'Orcia e la Val di Chiana). All'inizio gli -ELETTRONOIR- si chiamavano Stalker come tributo ad un suo omonimo film. Oggi si conclude la trilogia con il monologo dello Stalker, presente in "Saturazione". Queste "partecipazioni" fanno da "coro" alle vicende da noi raccontate: "piegare" e "re-inventare" segmenti di opere altrui dentro i ns contesti deviandone il senso, senza snaturarlo, e rielaborando quindi, con il dovuto rispetto e con la dovuta umiltà, i significati originari. Lo Straniero infatti è sia un personaggio della nostra storia, citato già nel "Dal Fronte Dei Colpevoli", che il protagonista dell'omonimo libro di Albert Camus.

Parla come il protagonista del romanzo, ma lo fa nel racconto degli -ELETTRONOIR-, assumendo nuovi connotati. Il brano "Solea" è poi anche un tributo finale ad Izzo, come già detto, l'ispiratore del tutto. "Solea" è il titolo del romanzo che chiude la "trilogia di Marsiglia". Titolo a sua volta mutuato da "Solea" di Miles Davis contenuto in "Sketches of Spain" del 1960. La forma dominante del racconto è la forma canzone. Non classica ma reinterpretata secondo ns esigenze artistiche. C'è la presenza poi di brani "strumentali" anche per "far respirare" la trama densa del racconto musicale. Ultima nota la dedichiamo alla copertina. Anche qui abbiamo ricreato un immaginario, un contesto storico e generale, che fa da cornice alle nostre trame: la stella di una bandiera stilizzata a tre bande (come quelle delle lotte di liberazione dei paesi africani/asiatici/ecentro-sud americani), contenente istantanee sbiadite di un'epoca cardine della storia contemporanea. Un lavoro di "visioni" storiche, mutuate dall'opera degli artisti Mimmo Rotella ed Erberto Carboni.

Formazione "studio" 2014:
Marco Pantosti
Georgia Lee Colloridi
Nando Mattera

Formazione "live" 2014:
Marco Pantosti
Georgia Lee Colloridi
Nando Mattera
Andrea Inglese
Valentin Birgan

CV_Elettronoir



TRACK LIST

1) Saturazione
2) Rio
3) Lettere dal margine
4) Asfalto
5) Avanti
6) Arbre Magique
7) Intervallo
8 ) New Wave
9) La nostra stanza
10)Tutta Colpa Vostra!
11)Alì Bumaye
12)Il Brigatista
13)Domenica mattina
14)La Zona
15)Lo Straniero
16)Parigine
17)Esultiamo con Pertini
18)Solea

Sito Ufficiale:

www.elettronoir.net/
www.lunatik.it
 
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