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Intervista con Emanuele Dabbono

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view post Posted on 26/7/2008, 11:49
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Intervista con Emanuele Dabbono

Di Andrea Turetta

Emanuele Dabbono, genovese, tra la tradizione dei cantautori e la passione per Bruce Springsteen, comincia presto a scrivere e cantare come se seguisse un percorso predestinato, partendo dalla cantina, fino ad arrivare ad una vera e propria attività live nei pub e nei locali della sua regione. Il 2007 è un anno dedicato alla scrittura dei brani del suo primo album ed è in questa fase che giunge l'occasione X Factor, Emanuele dimostra come sempre tenacia grande voce e qualità personale, doti che gli permettono di arrivare alla finalissima piazzandosi al 3° posto grazie a tutti i numerosissimi fans che lo hanno seguito, votato e amato dall’inizio. Raggiunge poi i compagni di sempre, i TerraRossa , band composta da Alessandro Guasconi (basso) Giuseppe Galgani (chitarra) Senio Firmati (batteria) e riprende a registrare le nuove canzoni. Esce il suo primo ep (Upr/Iperspazio/edel) che porta il titolo della canzone terza classificata a X Factor “Ci troveranno qui” e contiene altri 5 inediti che ben rappresentano la grande creatività musicale di Emanuele.
Ecco l’intervista che ci ha gentilmente concesso l’artista…


Ti aspettavi un successo come quello che sta ottenendo il tuo Ep “Ci troveranno qui”?
Sinceramente no, soprattutto perchè siamo entrati direttamente al secondo posto in classifica Itunes senza avere un video o un network radiofonico che spingesse la mia musica.

Al contrario di molti altri giovani artisti, che riempiono i loro primi album ed Ep di cover. Tu hai da subito scelto di proporre degli inediti…
Credo sia necessario, se non addirittura un dovere, esporsi con le proprie canzoni ed emozioni se si vuole offrire qualcosa di nuovo al mercato. Una responsabilità così verso le persone che aspettano con ansia nuova musica va rispettata.

La tua musica, pur poggiando sulla tradizione cantautoriale italiana fa riferimento anche al rock americano di Bruce Springsteen…
E non solo. Dylan, i R.E.M, i Counting Crows e un giovane straordinario, Ryan Adams.

Grande feeling e collaborazione con il gruppo dei TerraRossa. Com’è nata la vostra collaborazione artistica?
Tre anni fa, collaborando con Alessandro Finaz della Bandabardo’ ho conosciuto Alessandro Guasconi, bassista della band ma anche ottimo sound engineer dello studio Virus di Siena. Da lì la conoscenza del virtuoso e appena 26enne Beppe Galgani alla chitarra e del riconosciuto, talentuoso batterista dei Mantra, Senio Firmati.

E’ stato un percorso particolarmente lungo quello che ti ha portato alla creazione dell’Ep “Ci troveranno qui”?
E’ stato un percorso lungo 10 anni, 700 canzoni e altrettante porte in faccia, persino dagli amici più cari che vedevano nella mia ostinazione più fantasia che determinazione. Ma evidentemente si sbagliavano in molti…

Come trovi cambiato il mondo della musica dai tuoi esordi artistici ad oggi?
Sicuramente la tecnologia offre più velocità nello scambio della musica. A me piacerebbe si recuperasse quel senso di unità che si respirava nei sixties, con canzoni che mettevano d’accordo tutti e diventavano veri inni. Oggi è molto più orientato su “io ho la mia musica, tu la tua, il tizio laggiù ha la sua…”

Hai incontrato difficoltà nel trovare chi credesse nella tua musica?
A dire il vero, no. Ho avuto molte occasioni, ma anche perchè sfornando così tanto materiale e provando qualsiasi concorso, alla fine in molti si accorgono di te. Bisognerebbe però distinguere tra chi seriamente vuole investire e tra chi vuole semplicemente guadagnare.

In genere, come nasce una tua canzone?
Da piccole cose. Ad un semaforo, sotto la pioggia, in casa, durante un film. Ho un taccuino Moleskine su cui scrivo le mie parole libere, pure mentre guido, poi torno a casa e al piano o alla chitarra, le faccio cantare dove vogliono andare.

Cosa ricordi delle prime esperienze musicali?
La voglia e l’ingenuità di cambiare il mondo. Ora credo che si possa migliorare per 3 minuti il mondo almeno ad una persona, che non ti ascolta, ma ti sente.

Importante, penso sia il lato “live” del tuo lavoro… Come lo vivi? Lo preferisci al lavoro in Studio?
Dopo più di 300 concerti ti dico che è la parte che preferisco. Chi mi ha visto sa che rendo il doppio. Il palco è il posto dove ho meno paura al mondo.

Quali credi debbano essere le qualità di un buon autore di canzoni?
Verità. La gente si accorge quando le cose che racconti non le senti. Si può benissimo scrivere una cosa su un’esperienza vissuta da un altro, ma ci si deve emozionare per poterla trasmettere sennò diventa un lavoro freddo come compilare un modulo. Ed una canzone è altro…

Pensi stiamo uscendo dal periodo di crisi che ha assalito il mondo della discografia?
Difficile dirlo. Sogno che presto la musica in Italia diventi bene culturale come i libri. Questo significherebbe avere l’Iva all’8% anziché al 20 e comporterebbe un notevole abbassamento dei prezzi.

Ora ti attendono varie date live, sia in acustico che con il tuo gruppo. Cosa si dovrà aspettare chi viene ad un tuo concerto?
Molta più energia che nel disco. Quindi spero parecchio divertimento e…perchè no?! Qualche brivido.

Sito Artista:
www.myspace.com/emanueledabbono

Si ringraziano per la gentile collaborazione l’artista, Promopop e Sonja Berti

www.upragency.com
www.promopop.it

Attached Image: EMANUELA_DABBONO.gif

EMANUELA_DABBONO.gif

 
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